Il body danza e la gonna : i principali capi di abbigliamento danza

person Pubblicato da: Beatrice Marino list In: Consigli utili ed informazioni generali sulla danza Sopra: comment Commento: 0 favorite Colpire: 59

L'esperienza diretta di una ballerina con i primi capi di abbigliamento danza: i body e le gonne.

Il body danza: il mio primo alleato

Il mio primo body era rosa, con manica ad aletta. Avevo 8 anni e lo indossavo con una cura quasi cerimoniale. Ricordo la sensazione della stoffa sulla pelle e l’emozione di sentirmi una “vera” ballerina. Solo più tardi ho scoperto che il body danza ha una storia lunga, affascinante, e nasce molto lontano dal mondo del balletto.

Il nome "leotard" deriva da Jules Léotard, un acrobata francese dell’Ottocento, che usava questo indumento aderente per esibirsi in aria. Col tempo, la danza lo ha fatto suo, adattandolo alle proprie esigenze. Nei decenni, grazie all’evoluzione dei materiali e delle tecniche, il body è diventato una seconda pelle. Oggi ne ho tanti, tutti diversi: con maniche lunghe, corti, con pizzo, con scolli ampi o più discreti. Alcuni li uso per le lezioni, altri per le prove, altri ancora li conservo per i momenti speciali.

Quello che cerco sempre è il giusto equilibrio tra eleganza e praticità. Deve accompagnarmi nei movimenti, sostenere la schiena, valorizzare la linea. E deve farmi sentire bene, dentro e fuori. Perché quando ti senti a tuo agio con ciò che indossi, danzi meglio. Danzi più libera.

Gonne: espressione in movimento

Le gonne, per me, sono pura espressione. Nella danza classica, uso spesso la gonna corta in chiffon, leggera, quasi impalpabile, che fluttua ad ogni jeté, ad ogni arabesque. La lego in vita e subito entro in una dimensione diversa, più elegante, più morbida. È come se bastasse quel gesto per mettermi nella giusta concentrazione.

Poi c’è il tutù professionale. Il mio primo tutù è stato per Lo Schiaccianoci, e ricordo ancora il senso di responsabilità che ho provato. Indossare un tutù, soprattutto quello classico, rigido, ti obbliga alla precisione, alla pulizia, alla consapevolezza del tuo corpo nello spazio. Ogni dettaglio si vede. Ogni errore, ma anche ogni conquista. Il tutù romantico, invece, ha una dolcezza diversa. L’ho indossato in Giselle, e sembrava di danzare avvolta in una nuvola.

Nella danza contemporanea, invece, uso spesso gonne lunghe, fluide, che diventano parte integrante del movimento. A volte sembrano seguirmi, altre volte anticipano il gesto, come se avessero vita propria. Amo questa complicità, questa connessione tra corpo e tessuto.

Un dialogo continuo con ciò che indosso

Ogni volta che scelgo cosa indossare, non penso solo alla tecnica. Penso anche a come mi sento, a cosa voglio comunicare, a quale parte di me voglio portare in sala. Il body e la gonna non sono mai solo “abbigliamento”: sono strumenti di lavoro, ma anche strumenti di espressione.

La danza richiede disciplina, rigore, sensibilità e ascolto. E il mio abbigliamento rispecchia tutto questo. È parte del mio linguaggio, del mio percorso, del mio modo di raccontarmi attraverso il movimento.

 

  

 

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